Le batterie al piombo una volta esaurite, possono costituire un potenziale pericolo per l’ambiente, in quanto contengono componenti di elevata tossicità come il piombo, un metallo pesante tossico e nocivo, e l’acido solforico che è un liquido estremamente corrosivo e inquinato da piombo.
Ogni anno vengono immesse sul mercato dell’Unione Europea circa 800.000 tonnellate di batterie per auto ed altrettante raggiungono la fine del loro ciclo di vita, diventando un rifiuto tossico dannoso per l’uomo e l’ambiente.
In Italia già da vent’anni viene effettuato sistematicamente il recupero ed il riciclo delle batterie al piombo cioè quelle presenti in tutti i veicoli che circolano sulle nostre strade. Grazie al sistema di raccolta è possibile estrarre il piombo e riutilizzarlo, riducendo così gli sprechi di materia prima e l’inquinamento. In questo modo modo trasformiamo un rifiuto tossico e pericoloso in una risorsa preziosa. Tale raccolta è stata realizzata fin da subito con successo visto che le batterie esaurite vengono abitualmente lasciate agli installatori i quali si occupano poi di avviarle verso lo smaltimento ed il recupero. Quando invece il consumatore sceglie di rivolgersi alla grande distribuzione, non sempre provvede al corretto smaltimento della vecchia batteria, causando danni incalcolabili soprattutto a lungo termine.
La fase dello smaltimento è invece affidata al Cobat (Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi), ente istituito nel 1988 tramite legge nazionale, proprio per far fronte a queste esigenze.
Le riserve di piombo sul nostro pianeta non sono inesauribili, ed il recupero di esso dagli accumulatori esausti diventa sempre più importante. Basti pensare che circa due terzi del peso di una batteria esaurita può diventare nuovo piombo e rientrare nel ciclo produttivo.
Tratto dal sito raccogliconnoi.it